Pantelleria, nuovi ritrovamenti archeologici dei resti si navi romane e cartaginesi

nov 17, 2014 No Comments by

ROMA – I fondali del Mediterraneo continuano a restituire alla storia i resti di un passato che interessante e per alcuni tratti ancora molto misterioso. È recentissima la notizia di ultimi ritrovamenti dei naufragi di navi di epoca romana nelle acque trasparenti di Pantelleria, che affondarono probabilmente nella lunga ed estenuante lotta per la conquista del Mediterraneo da parte di Roma e Cartegine. Gli archeologi hanno ritrovato nei fondali di Cala Levante un ceppo di ancora (nella foto) e un’anfora punica cartaginese.

Un po’ di storia:

CARTAGINE:
Cartagine fu fondata nell’814 a.C. da coloni fenici provenienti dalla città di Tiro che portarono con loro il dio della città, Melqart. Secondo la tradizione, a capo dei coloni (o forse profughi politici) era Didone (conosciuta anche come Elissa). Già nel VI secolo a.C. i marinai e i mercanti cartaginesi erano noti nell’intero Mediterraneo occidentale e le commedie greche ne tramandano ritratti macchiettistici. Nel IV secolo a.C., a seguito di operazioni militari, Cartagine controllava territori libici del golfo della Sirte a est e possedeva anche empori sparsi sulle coste della Numidia e dell’Iberia a ovest. Le coste della Sardegna e della Corsica erano anch’esse sotto il suo controllo quando intraprese il tentativo di conquista della Sicilia con tre principali guerre siciliane (dal 480 a.C. al 307 a.C.), che però non furono sufficienti a prendere il controllo dell’isola, ampiamente colonizzata dai Greci. Tesa ai commerci, Cartagine non poteva contare su un esercito cittadino e si affidava per lo più a forze mercenarie libiche e ispaniche nonché alla cavalleria (sempre mercenaria) numidica.

ROMA:
Roma, fondata solo sessanta anni dopo Cartagine (753 a.C. secondo Terenzio Varrone), per i primi 500 anni della sua storia fu impegnata in una estenuante serie di guerre con le popolazioni che la circondavano. Questo inesausto operare con città dell’interno fece “specializzare” l’esercito romano, inizialmente formato per lo più da contadini e pastori, nella guerra terrestre. Più che con i commerci l’economia romana si sviluppò con lo sfruttamento economico dei nemici vinti, strappandone terre da assegnare ai propri coloni, utilizzandone le forze armate come alleati (socii) per i propri fini, legando al benessere dell’Urbe le classi aristocratiche e i possidenti delle città conquistate. Per i commerci marittimi Roma si affidava alle navi etrusche e greche.

Nella foto: ceppo di ancora anfora punica cartaginese rinvenuta nei fondali di Cala Levante

Turismo, Arte e Cultura

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Massimo Manfregola è un giornalista con esperienze nel campo della comunicazione della carta stampata e della televisione. È specializzato nei settori del giornalismo motoristico, con una particolare passione per l’approfondimento di tematiche legate all’arte e alle politiche sociali.
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