Anche Reinhold Messner sulle Tre Cime di Lavaredo per ricordare Sepp Innerkofler

giu 10, 2015 No Comments by
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Al centro un generale austriaco posa con altro ufficiale e un soldato semplice in una foto del 1915

SESTO – Le celebrazioni del centenario della Grande Guerra del 1914-1918 rappresentano un evento di particolare sensibilità per il conflitto che si è combattuto sulle montagne, cime e creste che allora segnavano la linea di demarcazione austriaca e italiana. Un conflitto assurdo e sanguinoso che ha modificato i confini dolomitici e i destini delle popolazioni che all’epoca hanno subìto le sorti di una guerra che ha finito per coinvolgere tutte le popolazioni di montagna.

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Sepp Innerkofler in tenuta borgese, in una foto d’epoca scattata probabilmente davanti al suo rifugio Dreizinnen, l’attuale Locatelli

Alla fine di luglio e agli inizi di agosto del 1914  l’Austria, Ungheria e l’Impreo tedesco entrarono in conflitto contro la Serbia, la Russia, l’Inghilterra e la Francia. Seguirono subito massicce perdite dei “Landesschützen” e “Kaiserjager” tirolesi sul fronte orientale della Galizia contro l’Impero Russo. Non pochi di essi provenivano dalla Val Pusteria, Val Badia e dall’Isel.

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La pattuglia volante di Sepp Innerkofler, ritratto al centro della foto con la corda a tracolla

Quando successivamente, nel maggio 1915, arrivò la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria, dopo che il Bel Paese strinse accordi segreti con i governi dell’Intesa (Inghilterra, Francia e Russia) quindi, rompendo il patto trentennale della Triplice Alleanza che la legava militarmente all’Austria e alla Germania, truppe italiane e austriache si ritrovarono a fronteggiarsi sulle impervie frontiere dolomitiche per lunghissimi tre anni. Gli “Standschützen”, la milizia territoriale austriaca, furono mandati a difendere i confini a sud sul nuovo fronte di montagna. Il Primo conflitto mondiale fu perso dall’Austria, non vinto dall’Italia.

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Il suggestivo anfitatro naturale con lo sfondo del Rifugio Locatelli, costruito sulle ceneri del vecchio rifugio “Dreizinnen” edificato proprio da Sepp Innerkofler nel 1898 (©mas.man.)

Fra le tante storie che hanno alimentato i racconti di quel periodo bellico c’è anche quella di un valoroso personaggio di Sesto, Josef Innerkofler, la cui memoria verrà celebrata grazie ad una iniziativa dei suoi discendenti, e che vedrà protagonista anche Reinhold Messner, 70 primavere compiute lo scorso anno, con il primato di aver scalato tutte le 14 cime del mondo oltre gli 8000 metri, che il 4 luglio prossimo parteciperà ad una escursione commemorativa per ripercorrere la vita e le imprese dell’alpinista che, con oltre 50 vette raggiunte, è stata la più famosa guida alpina di Sesto. Si partirà dalla Val Fiscalina, e per il sentiero N° 102 fino al Rifugio Locatelli, mentre alcuni eredi di Innerkofler ripercorreranno l’ultimo itinerario del loro bisnonno sul Monte Paterno.

Promotore dell’evento in ricordo del suo padre fondatore è l’hotel Dolomitenhof, costruito nel 1904 da Josef Innerkofler nel pieno dello sviluppo turistico e gestito dalla famiglia Innerkofler da ben quattro generazioni.

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La croce che indica il luogo della sepoltura di Sepp Innerkofler sul Monte Paterno nel 1915, roccaforte degli Alpini

Sono trascorsi 100 anni dalla scomparsa di Innerkofler, che ha lasciato sulle Tre Cime una traccia indelebile della sua straordinaria abilità di scalatore: nel 1890 conquistò, insieme a Veit Innerkofler, la parete nord della Cima Piccola aprendo così una via classica nelle Dolomiti di Sesto. Grazie alle sue capacità e alla sua audacia, gli abitanti dell’Alta Pusteria lo chiamavano “Der Bergsteiger” (“lo scalatore”) e ancora oggi i suoi discendenti portano questo soprannome.

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Grava longa: la salma di Sepp Innerkofler viene riportata a Valle tre anni dopo la sua morte, nel 1918, gli abitanti di Sesto ne recuprano la sua salma, calandola giù dal Monte Paterno con una bara

Josef Innerkofler, più conosciuto come“Sepp”,è stato un personaggio di riferimento per Sesto e la Val Pusteria. Prima come abile e accreditata guida alpina di fama europea e gestore dell’allora Rifugio Dreizinnen (l’attuale Locatelli alla Tre Cime di Lavaredo), successivamente nella Prima Guerra dopo il suo arruolamento volontario negli “Standschützen”, assieme ai suoi due fratelli e al primogenito Gottfried. Si distinze come una dei più abili ricognitori della sua pattuglia a difesa delle posizioni austriache. Le sue doti alpinistiche (la sua ascenzione, la prima in assoluto, alla cima Piccola di Lavaredo, parede nord, porta la data del 28 luglio 1890) unite alla profonda conoscenza del territorio dolomitico, lo caratterizzarono ben presto, anche nelle fila degli alpini italiani, come uno dei più valorosi militari del conflitto sulle Alpi.

Trovò la morte in cima al Monte Paterno, il 4 luglio del 1915. Furono proprio gli Alpini che recuperarono il suo corpo offrendo alle sue spoglie una onorata sepoltura. Il suo erede, Gottfried Innerkofler, gestisce oggi il garnì Bergsteiger a Sesto, costruito proprio dal suo bisnonno “Sepp” nel 1903.

Il regista Huber Schönegger ha girato un film proprio nei luoghi della Grande Guerralocandina_lacrime_sulle_dolomiti

Particolarmente interessante è un lungometraggio prodotto proprio da una società dell’Alta  Val Pusteria di Prato della Drava, la GeosFilm, relativamente al film, “Lacrime sulle Dolomiti” che racconta degli avvenimenti drammatici e struggenti; storie di vita che si sono intrecciate nelle lotte sanguinose che hanno avuto luogo sulle Dolomiti, in particolare sui pendii rocciosi e nelle trincee attorno alle Tre Cime di Lavaredo durante la Grande Guerra. Il film, diretto da Hubert Schönegger, è stato girato nei mesi di gennaio, febbraio, giugno, luglio e agosto del 2012, fra le location di Monte Piana, la Croda Rossa, Sesto e Obertilliach, e presentato nel 2014. Con un cast ben assortito, composto da Gadeon Burkhard, Jasmine Barbara Mairhofer, Cristiane Filangeri, Florian Sumerauer e Thomas Prenn, il film ha richiesto la presenza di circa 200 persone fra comparse e maestranze indispensabili per l’animazione scenica del film. Le musiche sono del maestro Hansjörg Mutschlechner di Brunico. L’attenzione rivolta ai dettagli e soprattutto alle difficili condizioni patite dai soldati dell’epoca fra le dime innevate delle Dolomiti, sono state riprodotte quasi fedelmente dagli sceneggiatori e dal regista che è un profondo conoscitore dei luoghi in cui nei primi anni del Novecento del secolo scorso si è combattuta una delle guerre più assurde dell’umanità.

Un frame del film

Un frame del film “Lacrime sulle Dolomiti”

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Da sinistra: i fratelli Martin e Hubert Schönegger

Credits: (dal libro “Teatri di Guerra sulle Dolomiti” di Mario Vianelli e Giovanni Cennacchi edito da Mondadori)

Massimo Manfregola

Il programma del 4 luglio 2015 nella giornata commemorativa di  Sepp Innerkofler:
ore 6.15: prima colazione presso l’hotel Dolomitenhof
ore 7: escursione con Reinhold Messner fino al Rifugio Locatelli, mentre alcuni eredi di Sepp Innerkofler ripercorrono l’ultimo itinerario del loro bisnonno sul Monte Paterno, raggiungendo poi il Rifugio Locatelli
ore 10: presentazione di un membro della famiglia Innerkofler e del capo degli alpini di Sesto
ore 10.15: messa commemorativa presso la cappella del Rifugio Locatelli con il parroco Anno da Sillian, la banda musicale MK Sexten e i rappresentanti della compagnia alpina “Sepp Innerkofler”
ore 11: Reinhold Messner ricorda Sepp Innerkofler attraverso alcuni racconti e cenni sulla storia dell’alpinismo
ore 12.15: pranzo presso il Rifugio Locatelli
ore 13.30: inizio discesa
ore 16.30: presentazione del libro “Sepp Innerkofler” di Ludwig Paulmichl, Hans Heiss e Rudolf Holzer presso l’Hotel Dolomitenhof
ore 18: cocktail

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Massimo Manfregola è un giornalista con esperienze nel campo della comunicazione della carta stampata e della televisione. È specializzato nei settori del giornalismo motoristico, con una particolare passione per l’approfondimento di tematiche legate all’arte e alle politiche sociali.
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