L’Antitrust attacca i gestori di telefonia mobile per la vendita di servizi non richiesti. Adiconsum incalza con Pietro Giordano
ROMA – Le aziende di telefonia sono responsabili delle modalità scorrette di vendita dei servizi a sovrapprezzo che da tempo tartassano i consumatori di telefonia mobile. Lo ha appurato l’Autorità per la concorrenza ed il mercato irrogando multe salatissime da 800mila euro a Wind e Vodafone fino a 1 milione e 750mila euro a Telecom e alla H3G.
«Dopo le nostre ripetute richieste di intervento correttivo fatte direttamente alle aziende telefoniche senza risultato – dichiara Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum – a giugno scorso, chiedevamo l’intervento dell’AGCM inviando una dettagliata denuncia sulle modalità scorrette effettuate per attivare abbonamenti mai richiesti, realizzata anche grazie alle numerosissime testimonianze dei consumatori raccolte grazie alla nostra pagina Facebook: “Come ci succhiano i soldi dal telefonino”. I provvedimenti dell’Antitrust smentiscono le Telco e confermano le nostre convinzioni».
«È stato confermato anche il nostro sospetto, indicato nella nostra denuncia all’Autorità – prosegue Giordano – circa la responsabilità diretta delle aziende di telefonia (da loro sempre negata) nel business dei servizi premium. L’AGCM ha, infatti, accertato che le Telco traggono uno specifico vantaggio economico dalla commercializzazione dei servizi premium, in quanto condividono con i fornitori i ricavi dei servizi erogati, trattenendone un’elevata percentuale».
«Ora bisogna voltare pagina – continua Giordano – Le Telco, oltre al pagamento delle multe, devono trovare, con le Associazioni Consumatori le modalità per risarcire il maltolto alle migliaia di consumatori costretti a pagare abbonamenti settimanali mai richiesti».
Crediti: Ufficio Stampa Adiconsum
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