Fatturazioni gonfiate e bollette pazze per gli utenti di Acea Il call center: “Avete un problema al contatore”

feb 10, 2015 No Comments by

ROMA – La storia delle “bollette pazze” di Acea è diventato sistema. Sì, un “collaudato” sistema per spillare soldi agli utenti assoggettati al terzo operatore nazionale di elettricità e principale gestore di acqua potabile e distributore dell’energia elettrica nella Capitale. Sono in crescendo le contestazioni di molti cittadini inferociti per incongruenze e disservizi dovuti alla società Acea, le cui azioni di maggioranza sono per il 51% al Comune di Roma ed una parte, pari al 16,34%, riconducibili al costruttore-editore Francesco Gaetano Caltagirone, che nel 2011 fu condannato dal Tribunale di Milano a 3 anni e sei mesi per il caso sulla scalata Unipol assieme all’ex Governatore di Bankitalia Fazio, poi assolti definitivamente nel 2013 nell’Appello bis.

Questa volta l’oggetto del contraddittorio fra Acea e un cittadino sono le esuberanti e variabili fatturazioni anche per consumi di energia elettrica pari a zero, per una normale utenza domestica con una potenza installata di 3 KW. Un circolo vizioso, a vantaggio del gestore dell’energia, che va avanti da circa tre anni, periodo in cui l’appartamento in oggetto, situato nel comune di Guidonia, non è più occupato in modo sistematico e, per giunta, con l’interruttore generale disattivato nella caratteristica posizione “off“.

A nulla servono le segnalazioni al call center di Acea – gestito dalla società E-Care (controllata dalla holdin Astrim che fattura circa 63 milioni di euro), che vede ancora (guarda caso) lo stesso imprenditore Caltagirone come azionista di minoranza per il 15% del’intero pacchetto societario – dove gli operatori telefonici, alla richiesta di delucidazioni sulle fatturazioni per nulla congrue, sul costo medio di circa 70 euro per un solo KW di energia fatturata (quando per potenze contrattuali fino a 6 kW il costo dell’elettricità varia da 0,18 €/kWh a 0,39 €/kWh), si giustificano immediatamente usando il consumato mantra «Può darsi che ci sia un problema al contatore…» aggirando in modo a dir poco beffardo l’ostacolo sul fatto inequivocabile che, Acea pur avendo riconosciuto e registrato un consumo quasi insignificante, lo tassa con un costo esorbitante, che passa attraverso dei presunti e ingiustificabili “costi di vendita” e “costi di rete”.

Una pretesa così alta non è giustificata nemmeno dal “peso” dei Patti Lateranzi, per il Trattato fra Santa Sede e l’Italia fascista del 1929, la cui norma contenuta dell’articolo 6 obbligava il nostro Paese a farsi carico della fornitura d’acqua allo Stato Pontificio e a tutte le proprità della Chiesa. Oggi lo Stato italiano sta pagando ad Acea, grazie ad un decreto legge del presidente del Consiglio Berlusconi nel 2004, il riscatto di un contenzioso milionario che ha visto prima il Comune di Roma fino al 1989 e poi l’Acea S.p.A. (società del Comune di Roma n.d.r.), come gestori del servizio idrico nella Capitale.

È chiaro, ahimé, che siamo alle solite. Tutta questa “anarchia” sembra un male senza soluzioni per un Paese in cui non è garantito nessun controllo a tutela degli interessi economici degli incolpevoli utenti. Una sorta di muro di gomma per quei cittadini costretti a sottostare alla prepotenza delle lobby che gestiscono l’energia in Italia. Uno scenario cupo quello che si addensa sulle teste degli italiani; che sia associa ad una economia in piena recessione con una disoccupazione con cifre da terzo mondo, il tutto aggravato da un’amministrazioine della giustizia sempre più latitante e ambigua.

La nuova sede di Acea S.p.A. di Piazzale ostiense acquistata nel 2011 per 110 mln di euro

La nuova sede di Acea S.p.A. di Piazzale ostiense acquistata nel 2011 per 110 mln di euro

Bilanci in attivo per Acea e il suo business

Intanto abbiamo approfondito lo stato di salute di Acea S.p.A. attraverso l’approvazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014, dove gli indici sensibili sono tutti con il segno positivo, nonostante il momento di congiuntura economica del Paese. L’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) o MOL, aumenta del 4,2% a 504,9 mln di Euro. In crescita l’EBIT pari a 274,5 mln di Euro (+2,0%) e l’utile netto pari a 112,8 mln di Euro (+7,9%). Il presidente di Acea S.p.A. Catia Tomasetti è particolaamente soddisfatta sul trend della sua azienda, secondo quello che ha riportato nel discorso che ha tenuto in occasione del Consiglio di amministrazione del 10 novembre del 2014: «I positivi risultati conseguiti anche in questo trimestre e il progressivo aumento degli investimenti testimoniano che Acea è sulla giusta strada e intende svolgere fino in fondo il proprio ruolo di azienda leader».

Una soddisfazione rimarcata anche dall’Amministrazione delegato di Acea S.p.A. Alberto Irace, che incalza: «Il positivo contributo di tutte le aree di business e la continua attenzione all’efficienza operativa hanno consentito di ottenere risultati positivi anche nei primi nove mesi del 2014, nonostante il perdurare di un contesto economico difficile. Abbiamo confermato il Piano Industriale 2014-2018 e stiamo lavorando intensamente alla sua attuazione. Stiamo inoltre introducendo innovazioni strutturali nei processi, che renderanno il nostro Gruppo sempre più moderno e competitivo».

Massimo Manfregola

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Massimo Manfregola è un giornalista con esperienze nel campo della comunicazione della carta stampata e della televisione. È specializzato nei settori del giornalismo motoristico, con una particolare passione per l’approfondimento di tematiche legate all’arte e alle politiche sociali.
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