L’Italia addestra i Peshmerga contro l’Isis: si è conclusa la formazione di due battaglioni

lug 20, 2015 No Comments by

ERBIL (IRQ) – Gli istruttori militari italiani della Task ForceErbil” che operano nell’ambito del Comando multinazionale Kurdish Training Coordination Center (KTCC), hanno concluso un ciclo di attività addestrative dalla durata complessiva di 20 giorni in favore dei Peshmerga.addestramento nei centri abitati (5)

Il KTCC, attualmente posto sotto la guida italiana, vede impegnati inglesi, tedeschi, olandesi e norvegesi, che hanno portato a termine la formazione di 2 Battaglioni Peshmerga, dislocati in diverse aree addestrative.addestramento nei centri abitati (6)

L’attività di formazione si è conclusa con esercitazioni che hanno certificato l’acquisizione della piena capacità operativa sia all’attività di pianificazione del livello di Comando di Battaglione sia alla condotta di operazioni militari in diversi ambienti operativi.

E’ già in programmazione un nuovo ciclo addestrativo che dovrebbe avviarsi alla fine del mese di luglio.

Il posto di comando del Battaglione

Il posto di comando del Battaglione

Il Kurdish Training Coordination Center, composto al momento da circa 500 uomini e donne appartenenti a 5 Nazioni, ha addestrato a partire dallo scorso gennaio circa 2500 unità delle Forze di Sicurezza Curde. Gli istruttori italiani hanno contribuito all’addestramento di 1200 Peshmerga, per quanto riguarda l’addestramento di base di fanteria, l’impiego del sistema d’arma controcarro “Folgore”, le procedure contro ordigni esplosivi improvvisati (counter – IED) e l’addestramento al tiro con le armi portatili, con le artiglierie ed i mortai.

Chi sono i Peshmerga

Sono un esercito ben armato di uno Stato, il Kurdistan, che non esiste. Perché il vasto altopiano della parte settentrionale della Mesopotamia abitata in prevalenza dai Curdi, il Kurdistan appunto, è una nazione ma non è uno Stato indipendente. Il significato della parola Peshmerga, incarna un presagio inquietante: “colui che si trova di fronte alla morte“.attività addestrativa nei centri abitati (2)

Con il tempo il termine Peshmerga è diventato sinonimo di combattente curdo, anche se il significato profondo si fonde con l’idea nazionalistica di totale dedizione al sacrificio.

Un esercito senza confini da difendere (perché verso la fine degli anni ’40 l’auto proclamazione della Repubblica di Mahabad, uno stato curdo la cui esistenza durò appena 11 mesi e che non ebbe mai nessun riconoscimento a livello internazionale) che utilizza tecniche di guerriglia per difendere la propria terra che è identificata a nord dell’Iraq, e che comprende una zona più ampia anche del settore nord orientale dell’antica Mesopotamia, di territori siriani, iraniani, turchi e armeni.

Le loro qualità di coraggiosi e tenaci guerriglieri fa risalre alla discendenza curda anche il “feroce” Saladino, nato a Tikrit come Saddam Ussein, le cui gesta di “principe dei Cavalieri” conferirono a questo combattente una fama e un rispetto che varcò i confini dell’antico continente europeo.

Donne Peshmerga ©SAFIN HAMED:AFP:Getty Images

Donne Peshmerga ©SAFIN HAMED:AFP:Getty Images

Ma c’è anche un’altra particolarità che caratterizza i combattenti peshmerga. Quella di avere al loro interno, sin dall’inizio della loro storia, una nutrita componente femminile attivamente impegnata in prima linea. Tra i peshmerga che oggi fronteggiano le forze di Isis, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, è infatti presente un intero reggimento femminile, composto da quattro battaglioni, comandato da un colonnello donna e di cui fanno parte oltre 500 tra soldatesse, sottoufficiali e ufficiali.

Le forze dei combattetnti Peshmerga si unirono al fianco delle forze statunitensi per rovesciare il regime di Saddam Hussein nel 2003. Nel 2004 i guerrieri curdi hanno catturato Hassan Gul, uno dei capi di  Al Qaeda che portò alla identificazione del messaggero di Osama Bin Laden, dando vita all’operazione dei Navy Seal americani “Neptune Spear” che permise l’eliminazione del capo storico di Al Qaeda ad Abbottabad.

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