Musei Vaticani, terminati i lavori di restauro delle Stanze del Papa di Raffaello

nov 17, 2014 No Comments by

ROMA – È terminato da qualche giorno il restauro delle Stanze del Papa di Raffaello. Lo ha comunicato con una certa soddisfazione il direttore dei Musei Vaticani, il professor Antonio Paolucci, annunciando che il 13 dicembre scorso sono terminati i lavori di restauro degli affreschi cinquecenteschi di Raffaello per le Stanze del Papa.

I lavori di restauro, che si sono protratti per alcuni anni, hanno interessato anche gli affreschi della stanza di Elidoro, quella riservata per le udienze private dal papa Giulio II Della Rovere, e che conserva quelle che possono considerarsi alcune delle opere più significative del Maestro urbinate, come la “Liberazione di San Pietro” dal carcere e “L’incontro di Leone Magno con Attila”. Quest’ultima, nella sua magnificenza, in cui Raffaello ha voluto dare la sua rappresentazione biblica nella raffigurazione del papa Leone Magno, figlio di Lorenzo il Magnifico, che sembra sul punto di bloccare le truppe di Attila, il re degli Unni, mentre nel cielo si manifesta la presenza divina.

Lo scenario trasfigurato, è quello capitolino. Infatti, si notano i dettagli del Colosseo e dell’Acquedotto pontino. Anche se Attila, non è mai arrivato a Roma. Fra i dettagli più significativi, utili a interpretare meglio il carattere e la forza scenica immaginata da Raffaello, vi sono le sembianze quasi demoniache del cavallo di Attila, immortalato dal pittore con occhi torvi e leonini, la bocca digrignante dalla rabbia con la spuma che fuoriesce ai bordi della bocca. Il papa Leone Magno, nel suo candore autorevole, è raffigurato su un cavallo bianco, dolce e mansueto.

Fra gli affreschi più suggestivi delle Stanze di Raffaello, e in particolare in quella di Eliodoro, vi è senza dubbio “La Liberazione di San Pietro” dal carcere; che il pittore affrescò a 28 anni, fra il 1513 e il 1514. L’opera può considerarsi come il più bel notturno del Rinascimento. Anche superiore a Rebrandt. Quest’opera è la sintesi di esperienze pittoriche che Raffaello ha acquisito da artisti veneziani, come il “Notturno” di Sebastiano Del Piombo.

Fu il papa battagliero Giulio II Della Rovere, nipote di papa Sisto IV, che nel 1508 chiamò a Roma due fra gli artisti più famosi dell’epoca, per commissionargli dei lavori che lasceranno il segno in tutta la storia dell’arte mondiale. Si trattava, appunto, del 25enne Raffaello Sanzio, al quale affidò di magnificare con i suoi affreschi, le stanze del papa. E del 33enne Michelangelo Buonarroti, per il completamento dell’affresco della Cappella Magna.

Massimo Manfregola

Pubblicato il 15 dicembre 2012


Nella foto: La Stanza di Eliodoro, “Incontro di Leone Magno con Attila (1514)

Turismo, Arte e Cultura

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Massimo Manfregola è un giornalista con esperienze nel campo della comunicazione della carta stampata e della televisione. È specializzato nei settori del giornalismo motoristico, con una particolare passione per l’approfondimento di tematiche legate all’arte e alle politiche sociali.
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