Dolomiti, tasse e costi da nababbi per il turista del Cadore allo sbaraglio

ago 10, 2016 No Comments by

MISURINA – Il fascino delle Tre Cime di Lavaredo è un’attrazione che può costare cara. Soprattutto per i turisti che decidono di varcare il casello che il Comune di Auronzo di Cadore ha inserito per il pedaggio stradale nel bel mezzo del cuore delle Dolomiti sulla strada di montagna che porta al Rifugio Auronzo, nei pressi della forcella Longères a 2.320 metri di altezza, quasi al cospetto dei Tre Monoliti più famosi del mondo e simbolo di una montagna preda di un turismo d’assalto “mordi e fuggi”, sempre più lontano dalla romantica filosofia pionieristica di personaggi come John Ball e Paul Grohmann che hanno scoperto di fatto la magnificenza del nostro paesaggio alpino verso la seconda metà dell’800 facendole diventare simbolo dell’umanità.

Un parcheggio singolare sin sotto le Tre Cime di Lavaredo, nei pressi del Rifugio Auronzo, a 2.320 metri di altezza. Il Comune di Auronzo di Cadore incassa 25 euro a vettura per consentire il pedaggio e il parcheggio in una zona che dovrebbe essere off-limits per le auto ©raffaella-mariniello

Un parcheggio singolare sin sotto le Tre Cime di Lavaredo, nei pressi del Rifugio Auronzo, a 2.320 metri di altezza. Il Comune di Auronzo di Cadore incassa 25 euro a vettura per consentire il pedaggio e il parcheggio in una zona che dovrebbe essere off-limits per le auto ©raffaella-mariniello

Sono ormai anni che il Comune di Auronzo di Cadore fa quadrare i conti del suo bilancio economico soprattutto con gli introiti milionari del pedaggio più caro del mondo – di un tratto stradale di appena sei chilometri di curve e tornanti – che molti turisti “incauti” sono costretti a pagare se vogliono godere delle magnificenze del nostro patrimonio naturale dopo che decidono di raggiungere questi scenari in sella della propria moto o con l’auto delle vacanze. Basta sborsare 25 euro a vettura  (15 euro per i motocicli) per poter avere accesso alla strada che conduce ai piedi dell’anfiteatro dolomitico delle Tre Cime che sembrano volersi specchiare nelle acque del lago di Misurina adagiato placidamente più in basso a qualche chilometro dalla griffata Cortina d’Ampezzo.

Lo sfruttamento delle immense risorse economiche legate al pedaggio delle fila interminabili di automobili che nel periodo estivo sfidano la gravità per parcheggiare ad oltre quota 2000 pur di raggiungere comodamente l’attacco del sentiero che collega come in una immensa ragnatela di rifugi e itinerari dolomitici fra i più famosi della storia del turismo alpino, deve aver indotto a trascurare quelle che sono, invece, le priorità di quel turismo virtuoso che preferisce il trasporto pubblico al mezzo privato.

In una logica antitetica rispetto alla tanto decantata tutela ambientale e quant’altro possa preservare le bellezze naturali della zona.

Netto contrasto per quanto rigurda i servizi offerti ai turisti dal Comune di Auronzo di Cadore a Misurina e i Comuni della Provincia Autonoma del Trentino Alto Adige di San Candido e Versciaco: nella prima foto si nota l'area anonima per il bus senza pensilina né tabelle orarie, mentre a Versciaco e a San Candido nella vicina Val Pusteria i viaggiatori che si muovono in bus possono contare su tutt'altro trattamento

Netto contrasto per quanto rigurda i servizi offerti ai turisti dal Comune di Auronzo di Cadore a Misurina e i Comuni della Provincia Autonoma del Trentino Alto Adige di San Candido e Versciaco: nella prima foto si nota l’area anonima per il bus senza pensilina né tabelle orarie, mentre a Versciaco e a San Candido nella vicina Val Pusteria i viaggiatori che si muovono in bus possono contare su tutt’altro trattamento

Infatti, le migliaia dei turisti che quotidianamente preferiscono il mezzo pubblico per il trasferimento dalle località turistiche limitrofe fino alle mete più famose delle Dolomiti bellunesi devono fare i conti con autobus pieni come un uovo e di servizi praticamente inesistenti. Ad esempio, per coloro che provengono dalla vicina Dobbiaco nella vicina Val Pusteria, si trovano di fronte ad un impatto alquanto stridente per quanto riguarda la qualità dei servizi messi in campo dal Comune di Auronzo di Cadore che, se da una parte incassa fior di milioni di euro per il pedaggio e per i parcheggi nelle zone limitrofe alle Tre Cime di Lavaredo, dall’altra sembra non curarsi affatto delle migliaia di turisti che hanno scelto il trasporto pubblico a quello privato.

Le fermate dei bus che raccolgono i visitatori della zona sono penosamente sguarnite e inadeguate ad un pubblico di avventori, desiderosi di vivere le bellezze del territorio con il minimo impatto ambientale. Non esistono pensiline né panchine per coloro costretti a lunghe ed estenuanti attese per il rientro a casa e in albergo dopo aver trascorso magari l’intera giornata fra creste e sentieri delle cime che circondano Misurina. Alla fermata dell’hotel e ristorante Genzianella, dove sorge un’area parcheggio a pagamento per auto e camper, all’imbocco del sentireo che porta al Rifugio Bosi sul Monte Piana, la prima fermata del bus del comprensorio di Misurina, per raggiungere gli itinerari che si snodano sull’omonimo lago che sorge sotto il gruppo dei Cadini, trovare una pensilina per il riparo dal sole o panchine attrezzate per la sosta dei visitatori è raro quanto imbattersi in una fonte d’acqua fresca nel deserto del Sahara. Per non parlare delle tabelle degli orari dei bus che fanno servizio nella zona. Uno scempio al cospetto di tanta bellezza dei luoghi.

Il parcheggio che si trova nello svincolo principale per l'accesso alle Tre Cime di Lavaredo e il Lago di Misurina, ha un costo di 1,5 euro all'ora. Per i turisti che devono fare escursioni di molte ore nelle zone limitrofe pesa come una tassa fastidiosa e allo stesso tempo pesante per i turisti desiderosi di gite sulle montagne limitrofe

Il parcheggio che si trova nello svincolo principale per l’accesso alle Tre Cime di Lavaredo e il Lago di Misurina, ha un costo di 1,5 euro all’ora. Per i turisti che devono fare escursioni di molte ore nelle zone limitrofe, il costo di questo “servizio” pesa come una tassa fastidiosa e allo stesso tempo pesante per i turisti desiderosi di gite sulle montagne limitrofe

Il colorato trenino del sudtirolo, che attraversa tutta la Val Pusteria, da Fortezza a Lienz in Austria, offre un servizio combinato con il bus, fungendo da treno metropolitano, incentivando il servizio pubblico

Il colorato trenino del sudtirolo, che attraversa tutta la Val Pusteria, da Fortezza a Lienz in Austria, offre un servizio combinato con il bus, fungendo da treno metropolitano, incentivando il servizio pubblico

La musica – per nostra fortuna – cambia dopo pochi chilometri, dal momento in cui si varca il confine fra il Comune di Auronzo di Cadore e la Provincia autonoma di Bolzano del Trentino Alto Adige. Sulle strade della Val Pusteria l’ambizioso progetto del trasporto integrato (treno e bus) funziona alla perfezione. Nella Val di Landro, la strada che collega Cortina d’Ampezzo con Dobbiaco, in una zona boschiva, le fermate dei bus sono adeguatamente attrezzate e offrono il minimo di comfort ai turisti che scelgono il mezzo pubblico a quello privato.

La cattiva gestione della politica nazionale, rispetto a quella virtuosa e operosa di quella sudtirolese, si riflette sul turismo estivo di località che meriterebbero un’attenzione ben più oculata da parte di amministrazioni fin troppo disinvolte e sempre più impegnate a far quadrare i bilanci comunali con tasse e balzelli, piuttosto che distribuire servizi per incentivare un turismo di qualità capace di vivere in perfetta sintonia con quelli che sono gli equilibri naturali e del territorio circostante.

Massimo Manfregola – giornalista

10/8/2016

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Massimo Manfregola è un giornalista con esperienze nel campo della comunicazione della carta stampata e della televisione. È specializzato nei settori del giornalismo motoristico, con una particolare passione per l’approfondimento di tematiche legate all’arte e alle politiche sociali.
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